Cristo medicina celeste del Padre
19 Aprile 2020 - 3 Maggio 2020
“CRISTO MEDICINA CELESTE DEL PADRE”
Preghiera tratta dal libro di Carlo Rocchetta: DIO TENEREZZA INFINITA AMANTE ed. TAU
L’inno Christe caelestis medicina Patris risale al X secolo ed evoca come il ricorso a Gesù Medico sia stato vivo fin dal primo Medioevo. L’orizzonte tematico dell’inno ricalca la fede evangelica ed offre alla nostra preghiera un’invocazione ricca di attesa e di fiducia.[1]
Cristo medicina celeste del Padre,
vero medico della salvezza dell’uomo,
ascolta la fede orante del popolo
e dispiega potentemente la tua grazia salutare.
Ti supplichiamo per tutti coloro che sono infermi,
per quanti sono sconvolti dalla malattia,
perché li liberi con benevolenza
dal morbo che li ha colpiti.
Hai manifestato il tuo potere sanante
guarendo prontamente
la suocera di Pietro a letto con la febbre
e salvando il giovane figlio dell’autorevole Centurione.
Sana l’anima e le malattie del corpo,
cura le ferite,
dispiega la Tua guarigione in nostro favore,
perché la sofferenza non ci affligga
e sappiamo ricavarne frutti di grazia.
Infondi vigore nel popolo indebolito,
donagli con larghezza la salute;
restituisci ai malati
il loro consueto stato di vita e le forze perdute.
Con supplica fiduciosa, o Signore Dio nostro,
ti chiediamo di assistere ora e sempre gli infermi
nel corpo e nello spirito,
perché sperimentino la forza della tua guarigione.
Ogni minaccia di morte si ritragga,
ogni assalto cruciale si dissolva,
il vigore della salute tanto desiderata
animi le membra di chi soffre.
Mentre sono logorati per i mali che subiscono,
possano entrare,
in virtù della loro sofferenza,
nel grande numero di coloro che sono associati
al Regno universale della salvezza.
Gloria al Padre e al Figlio da Lui generato
e a Te eguale, ad entrambi per sempre,
con lo Spirito santo,
al solo Dio dal Nome Uno e Trino,
acclamino il cosmo intero, i cieli e le stelle.
Amen.
[1] LE PONTIFICAL ROMANO-GERMANIQUE DU DIXIEME SIECLE. LE TEXTE II, XCIC-CCLVIII. a cura di C. Vogel, in collaborazione con R. Elze, CITTA’ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1963. La traduzione italiana è di Carlo Rocchetta ed è stata pensata più ad sensum che ad litteram, al fine di rendere il testo il più possibile fruibile per la preghiera. Si ringrazia per l’importante aiuto che, a riguardo, è stato offerto dalla prof. Lucia Mussi.